Il profumo del sorriso

Siamo circondati da stimoli.

Costantemente tutti i nostri sensi sono bombardati da sensazioni. Attraverso immagini, odori, suoni, gusti costruiamo la nostra versione del mondo: una sequenza costante di percezioni diverse da quelle degli altri.

Io, per esempio, adoro il profumo di mughetto.

Da piccola, nel giardino di casa mia, c’era una distesa di piante di mughetto. Ricordo che la mia stagione dei giochi all’aperto aveva inizio proprio nel mese in cui i fiori bianchi facevano capolino. Ecco. Quel profumo, per me, voleva dire libertà. Libertà di mettere i piedi nell’erba, sbucciarmi le ginocchia, inseguire insetti come fossero draghi. Ancora oggi che non so più confondere una zanzara con un mostro a 4 teste, io adoro il profumo di mughetto.

A quei tempi avevo una compagna di scuola che il profumo di mughetto, invece, non lo poteva proprio sentire. Non ricordo il suo nome, ma questo dettaglio lo ricordo benissimo. Già, perché quando sei piccolo non ti puoi capacitare che qualcuno non la pensi come te: quel che è buono è buono e quel che è bello è bello. In assoluto. Non è cattiveria, è sincerità. E quindi una notizia tanto stupefacente può restare impressa nella memoria ben più di un semplice nome.

Ricordo che la mia compagna aveva anche un ottimo motivo per odiare il profumo di mughetto, un ricordo infelice che per qualche motivo accostava al piccolo fiore bianco. Ciononostante, mi sembra che andassimo abbastanza d’accordo. Perché i bimbi sono anche questo: sanno andare oltre alle inspiegabili differenze di gusto, e possono giocare a nascondino anche con chi non ama la cioccolata (ma come si fa a non amare la cioccolata?!?).

Insomma, io per un motivo e lei per l’altro, associavamo esperienze ed emozioni opposte allo stesso identico profumo e questo piccolo bagaglio io me lo porto dietro ancora oggi.

Ogni qualvolta abbiamo l’opportunità di apprezzare episodi di ordinaria felicità, le sensazioni che proprio in quell’attimo ci circondano, segnano nella nostra memoria un piacevole ricordo. E viceversa.

È ora di scegliere la nostra pillola quotidiana: rossa o azzurra?

Visto che sono particolarmente sensibile agli odori, metto in campo la mia scelta lasciandomi guidare ancora una volta dal naso. Ed eccomi qua con le mie pillole tra le mani.

Sono sul pullman affollato, come ogni mattina. A 4 centimetri dal mio naso, un grosso uomo profumato di sandalo mi guarda imbronciato e un po’ infastidito dalla mia inevitabile vicinanza. Posso prendere la pillola azzurra e ricambiare la sua avversione con un’occhiataccia, oppure scegliere la pillola rossa e rispondergli con un grosso sorriso e un educato “Buongiorno”.

Pillola Rossa.

“Buongiorno a lei!”, risponde gentile l’omone stupito.

Arrivato a destinazione, si volta per salutarmi ancora una volta, prima di scendere. Come se ci conoscessimo ormai da un po’ e ci congedassimo dopo una bella chiacchierata.

Da qua in poi, la nostra giornata sarà certamente migliore di quella che avremmo innescato se avessimo ingerito la pillola blu e ci fossimo respinti per l’intero tragitto.

È bastato pochissimo, non ho fatto grandi sforzi, non ho sofferto, giuro. E nemmeno lui. Ci è voluto un attimo. Semplice, indolore ed estremamente efficace. Se poi, durante la mia giornata, qualcosa dovesse accennare ad andar storto, mi basterà riportare alla mente il suo sguardo per sorriderci su.

Ma sai qual è la cosa davvero incredibile? Il profumo di sandalo. Figurante discreto di una scena del mio film, il profumo di sandalo oggi ha fatto un passo importante nella mia storia personale, entrando a pieno titolo nella cerchia dei ricordi belli.

Anche quando l’immagine dell’omone sarà passata in prescrizione, il profumo di sandalo porterà con sé una sensazione di gratitudine e gentilezza. Ovunque andrò.

Costruiamo le nostre sensazioni continuamente, diamo loro un valore che ci portiamo dentro, appiccicato come un’etichetta nella nostra mente.

Quanta fatica può costarci scegliere di associare a un colore o a un suono il ricordo di un istante di felicità, di leggerezza, di gratitudine?

Ora che sappiamo che la nostra decisione porterà con sé un bel bagaglio di ricordi riflessi, siamo così certi che non valga la pena provare?

Che ne dici di fare un tentativo?

Goditi il tuo attimo di felicità e assapora gusti, colori, suoni o profumi che lo accompagnano.
Ascoltali. Falli tuoi. Portali dentro di te. Saranno loro a restituirti il sorriso in un istante qualunque, su un pullman affollato o in mezzo al supermercato.

 

Dovunque andrai, il piacere del tuo ricordo sarà lì pronto per venire a galla e regalarti un nuovo giorno di ordinaria felicità.