Sulla soglia dell’attezione
“Crolla la soglia dell’attenzione!” “A causa dell’uso smodato dei social, la soglia dell’attenzione è ai minimi storici!” “La soglia dell’attenzione si abbassa di giorno in giorno: finiremo per vivere solo nel momento presente?” [Fermati un attimo. Individua un intervallo da 10 minuti nella tua giornata. Quando l’avrai trovato, accomodati su una sedia, sul divano o dove vuoi tu. L’importante è che tu ti fermi, tolga la suoneria del cellulare e scelga di concentrarti su questo articolo fino alla fine. Con calma e tranquillità. Capirai il motivo leggendo le mie parole fino in fondo.] Quante volte abbiamo letto titoli che ci allarmano sul pessimo stato di salute della nostra attenzione? Non siamo più in grado di leggere oltre tre righe di testo, né di seguire la trama di un film per più di 40 minuti e restiamo immobili ad ammirare un tramonto giusto il tempo necessario per pubblicarlo su Instagram. E quindi che si fa? Ci si rassegna! E invece no, che diamine! Qua c’è in gioco la mia testa, e io ci tengo, alla mia testa! Preferisco credere che siamo ancora capaci di scegliere come utilizzare il nostro cervello. Vuoi un esempio? Benissimo! Ce l’hai sotto gli occhi proprio in questo istante. Prova a rileggere i titoli strillati nelle prime righe di questo articolo. Hai visto? Si parla del drammatico abbassamento della soglia dell’attenzione. Naturalmente non metteresti in discussione nemmeno per un istante la gravità della notizia, giusto? Insomma, leggendo quelle poche parole, puoi già immaginare un pianeta popolato da automi affetti da una strana forma di nevrosi che gli impedisce di portare avanti qualsivoglia genere di sforzo mentale per più di un brevissimo attimo. Capisco, tutto questo non fa una grinza. Almeno finché non scegli di prendere la tua quotidiana dose di pillole concezionali. Afferra la piccola capsula rossa e buttala giù con un sorso d’acqua. Bene, ora hai ripreso in mano la tua capacità critica e sei pronto a capovolgere la situazione. Quindi proviamo a rileggere insieme quelle righe lassù. “La soglia dell’attenzione si abbassa di giorno in giorno: finiremo per vivere solo nel momento presente?” La soglia dell’attenzione si abbassa. Scende. Si riduce. Te ne sei accorto? Ancora no? Aspetta, proviamo così. “L’inverno è ormai alle soglie…” Che ne pensi? Si sente già il vento freddo arrivare dalle montagne, le giornate si accorciano ed è ora di tirar fuori i maglioni di lana. L’hai trovato l’inghippo, ora? Proviamo così. “Laura ha una soglia del dolore altissima! (A differenza del suo fidanzato…)” Tipa tosta, questa Laura, no? Beh, meno male che c’è lei a supportare il fidanzato che, come immagini, difficilmente può tollerare un’unghia incarnita. Bene, ora è tutto chiaro? Non dirmi che non te ne sei reso conto! Va bene, ti aiuto io. Guarda qua: “La soglia dell’attenzione si abbassa di giorno in giorno” “L’inverno è ormai alle soglie…” “Laura ha una soglia del dolore altissima!” Nel secondo e nel terzo caso, la “soglia” segna l’inizio di qualcosa: di una stagione e della percezione di una sofferenza. Nel primo caso, invece, NO! Qui, e solo qui, la nostra amica “soglia” corrisponde al limite ultimo, la fine, il termine, la conclusione. Se la mia soglia dell’attenzione si abbassa, dunque, significa che si riduce la mia capacità di prestare attenzione a qualcosa. Ma se utilizziamo la parola con lo stesso criterio delle prime due affermazioni, è esattamente il contrario. Vuol dire che sono capace di accendere la mia attenzione prima, in tempi più ristretti di quanto farei se avessi una soglia dell’attenzione alta. Io, però, non sono una linguista, per cui mi sono rivolta a chi ne sa indubbiamente più di me. E l’arcano è stato svelato:
[…]si cercò di arrivare a un’espressione indiretta, ma numericamente superiore, ossia furono fatte delle determinazioni di soglia di sensazione (grado minimo di stimolo percepito o minima differenza percepita tra due sensazioni), mentre il soggetto era attentamente occupato in altro lavoro. Quanto maggiore è la concentrazione dell’attenzione, tanto più grande risulta il valore della soglia.[…] Definizione di “soglia dell’attenzione” Enciclopedia Treccani
In poche parole, deduco che in questo caso la soglia identifichi l’intensità e non un punto di partenza. L’attenzione è costantemente interrotta da altri stimoli che, per necessità e per natura, ci distraggono dal compito che stiamo svolgendo. Grazie a questa predisposizione inconscia, siamo sopravvissuti millenni scampando ai pericoli più insidiosi. Pensa che alcuni studi scientifici hanno addirittura dimostrato che per ridurre la nostra attenzione non è nemmeno necessario che sopraggiunga un nuovo stimolo, ma è sufficiente che ne attendiamo l’arrivo. Sei comodamente seduto sul divano a leggere un libro, ma sai che il vicino di casa potrebbe suonare il campanello da un momento all’altro per parlarti di quella fastidiosa perdita in cucina. Ebbene, anche se in questo momento niente e nessuno sta interrompendo la lettura, la tua attenzione riservata al libro è comunque leggermente disturbata. Qualcos’altro sta per accadere e tu sei già sul chi va là. Ora che abbiamo capito un po’ meglio cosa si intenda per soglia dell’attenzione, possiamo cercare una soluzione per alzare l’asticella. Se è vero che siamo sempre più soggetti a distrazioni e interruzioni di varia natura, prepariamoci ad accantonarle, laddove è possibile. Abbiamo scoperto che la nostra attenzione ci preserva da rischi e imprevisti? Bene, poniamoci in condizioni di totale sicurezza e dedichiamoci a una sola cosa alla volta. Io ho trovato la mia personale scorciatoia e, finora, mi ha dato grandi soddisfazioni. E’ davvero molto semplice. Scelgo l’attività da svolgere, le attribuisco un tempo e durante quell’intervallo di minuti non permetto a null’altro di intervenire. Naturalmente questo prevede che sia io stessa a creare la condizione ideale per la mia bolla temporale: se voglio leggere qualche pagina del mio libro, evito di farlo nell’attesa di una telefonata o al semaforo prima di attraversare la strada, ma mi fermo, stabilisco quanto tempo posso dedicare alla lettura, individuo un momento della giornata, un posto tranquillo e mi immergo nel racconto. Il risultato è stupefacente. Ogni parola letta resterà impressa nella mia memoria più a lungo che non se avessi avuto altre distrazioni, il tempo impiegato a leggere ogni pagina sarà inferiore e il piacere di quell’attimo immensamente più intenso. E’ normale: ho potuto dedicare la totalità (o quasi) della mia attenzione a una singola attività. Una cosa alla volta. Ecco perché ho scelto di dare una mia personale interpretazione della “soglia dell’attenzione” rispettando il significato di “inizio” attribuito alla parola “soglia”. La mia soglia dell’attenzione corrisponde all’attimo in cui comincio a dedicare tutta me stessa a un’attività, una soltanto. Pian piano, rispettando con costanza questo metodo, ho scoperto che mi risulta molto più facile di una volta prestare attenzione, completamente, intensamente, ad una cosa alla volta, sia che si tratti di un amico che parla, un film da vedere tutto d’un fiato, un libro o un articolo da leggere. A proposito di articoli, guarda qua! Da quando ti ho chiesto di dedicarmi 10 minuti, parecchie righe più su, hai letto esattamente 1075 parole. E se hai fatto quel che ti proponevo, mi hai dedicato non più di 10 minuti, ma sono stati 10 minuti tutti per me! Naturalmente per questo ti ringrazio: è stato un vero privilegio trascorrere del tempo assieme. Quel che vorrei apprezzassi, però, è che…si può fare! Stai ancora bene e non è accaduto nulla di irrecuperabile nel frattempo (o almeno spero!). Quindi scegli dove e quando, mettiti comodo e varca la soglia della tua attenzione: scoprirai che può raggiungere altezze davvero vertiginose.