Il posto della felicità

Il posto della felicità

Sono in montagna con il mio gatto. È notte fonda e nelle orecchie suona The Sea degli Haevn (da ascoltare leggendo, se ti va).

Non so se sia la luna, il buio o la musica ad avermi sussurrato il pensiero che racconterò nelle prossime righe, ma è un pensiero speciale. Una piccola grande sicurezza piena di mistero e scoperta, la ricerca di una risposta alla domanda: dove sta la felicità?

 

Pillole Concezionali raccoglie le esperienze che colleziono giorno per giorno, episodi che mi hanno confermato che sì, c’è sempre spazio per la felicità pura, quella che prova un bambino quando si tuffa nell’erba umida pieno di libertà.

La cerchiamo, a volte la pretendiamo e troppo spesso la crediamo irraggiungibile o persa per sempre. E né io né nessun altro potremo mai suggerire dove trovarla.

 

La felicità non si trova nello stesso posto per tutti.

Ma c’è una sottile linea rossa che unisce le storie di molti e che ha segnato un passaggio importante anche della mia. E non ringrazierò mai abbastanza per aver avuto in dono quel nuovo inizio.

 

Giugno 2015

Era un periodo di cambiamenti complicati, uscivo da anni lavorativi insoddisfacenti e pieni di ostacoli e cadute di faccia. Ero confusa, smarrita, demoralizzata. Ero pronta a gettare la spugna, a smettere di cercare. Poi, un giorno, ricevetti la telefonata di Ilaria. Ila è una di quelle amiche speciali che, quando le incontri, capisci dal primo sguardo che resterà con te per sempre e, in un modo o nell’altro, ti cambierà la vita.

Non la sentivo da qualche tempo, ma ha sempre avuto la capacità di arrivare quando c’è bisogno di lei. Non avevamo alcun appuntamento né pianificato nessuna uscita.

– Sto venendo a prenderti. Preparati. –

– Ila, dove andiamo? Cosa dobbiamo fare? –

– Dobbiamo comprare un biglietto per il tuo prossimo viaggio. Sto arrivando. –

Inutile aggiungere che non avevo in previsione alcuna partenza.

Ila, però, come ogni buona amica, conosce bene tutte le mie paure e sapeva quanto mi spaventasse la mancanza di pianificazione, quell’eccessivo bisogno di mettere in ordine tutti i tasselli prima di prendere qualsiasi decisione. Solo che, troppo spesso, i pezzi non si incastravano alla perfezione e il puzzle finiva di nuovo chiuso nella scatola a prendere polvere. I viaggi erano uno dei miei puzzle. Non era mai l’occasione giusta e ogni scusa pareva perfetta per rinunciare. Troppo costosi, troppo lontani, troppo vicini e, alla fine, troppo pochi.

Quel giorno Ilaria, sbriciolando ogni mio bisogno organizzativo, mi portò al centro commerciale e tirò dritto senza fermarsi finché non arrivammo davanti all’agenzia di viaggi.

Mi bloccai.

Un pezzo di ghiaccio intatto sotto il sole di un afoso giugno cittadino.

Ricordo perfettamente la voglia di scoppiare a piangere in mezzo alla folla, il terrore che Ila non si fermasse finché non avessi acquistato un biglietto per chissà dove.

Però Ila si fermò.

Solo mesi dopo capii che era arrivata esattamente dove voleva arrivare.

Quel giorno comprammo delle scarpe, un paio di sandali pieni di brillantini luccicanti che non avrei mai immaginato di portare a casa.

– Indossali da domani. E inizia a brillare.-

Un mese dopo mi preparavo a partire per l’Irlanda per l’avventura che mi avrebbe cambiato la vita. Il mio primo viaggio da sola, la prima volta in quella terra che sin da piccola sognavo di scoprire.

Dall’estate del 2015 nulla è stato più come prima. Ma questa è un’altra storia.

 

Quello che ho capito quel giorno è che la felicità non si trova nello stesso posto per tutti, ma spesso si trova oltre il confine.

Qualcuno la chiama paura, altri comfort zone. Io non lo so se il confine abbia un nome, ma so che ognuno ha il suo. Un viaggio, un incontro, un esame, un lancio con il paracadute.

Tutti abbiamo da qualche parte un ostacolo da superare. Tutti quanti.

Non si tratta di grandi sfide o imprese leggendarie. O meglio, non per gli altri. Ognuno ha le sue e vanno rispettate, ascoltate e poi affrontate. E quando decidiamo di prendere la rincorsa e spiccare il volo per arrivare dall’altra parte, ecco, è lì che si nasconde la nostra porzione di felicità.

Quello che succede dopo, è tutta meraviglia.