Non è facile

Non è facile

Ho sbagliato tutto.

Ho scritto migliaia di parole per mesi e mesi. Ho voluto dimostrare che basta davvero poco per essere felici.

Basta volerlo, crederci e scegliere di giorno in giorno la pillola giusta: quella rossa o quella blu, quella che ti svela il lato bello della medaglia.

Poi un bel giorno ricevo un messaggio:

sono morte centinaia di persone, il pianeta è in ginocchio, dolore, rabbia e rancore sono dappertutto. Come fai a sostenere che basti poco per essere felici? Dove la vedi, tu, tutta questa felicità?

Ecco.

Ho sbagliato tutto o, per lo meno, non sono stata in grado di spiegarmi.

Solo undici giorni fa si è consumato l’ennesimo crimine razziale e il grido di rabbia dell’umanità rimbalza sonoramente da Minneapolis al mondo intero.

Otto giorni fa 20 mila tonnellate di gasolio si sono tuffate in un fiume della Siberia segnando  l’inizio di un nuovo clamoroso disastro ambientale.

Perché la felicità non è facile, ma non è nemmeno un’opzione.

È solo un grande, immenso atto di responsabilità.

 

L’altro ieri in India un’elefantessa ha abbandonato questa terra tra atroci sofferenze insieme al piccolo che portava in grembo per aver mangiato un ananas colmo di petardi.

Nel frattempo migliaia di persone perdono il lavoro e la dignità, un numero incalcolabile di mascherine e guanti in lattice si candidano al ruolo di protagonista del prossimo incalcolabile danno ambientale. E, come sempre, fame, povertà e sofferenza dilagano indisturbate in ogni dove.

E tu, dove la vedi tutta questa felicità?

Ovunque.

Dentro chiunque.

La felicità non è esclusiva, non fa distinzioni di razza, età, genere.

Scovarla in mezzo al dolore profondo è una sfida a volte troppo difficile da vincere. Eppure spesso i sorrisi più brillanti splendono sui volti di chi ha affrontato sofferenze indescrivibili.

Chi, invece, ha tutto lo spazio per iniziare la ricerca, spesso abbandona la missione prima ancora di iniziare. Tanto questo mondo fa schifo.

La felicità non è una scelta. È un atto di responsabilità.

Quanti diverbi si potrebbero risolvere con un sorriso?

A quante piccole gentilezze rinunciamo ogni giorno?

Quanto spesso ci dimentichiamo del valore di un abbraccio, di un Grazie, Scusa, Ti voglio bene, Posso aiutarti?

La felicità è lì. Alla portata di tutti.

La felicità semplice è fatta di piccole cose e si trova ovunque, poi ci sono gli spazi privati dove ciascuno trova il proprio Nirvana personale, ma questa è un’altra storia.

Come la rabbia, il rancore o l’invidia generano figli degni del loro dolore, così la felicità porta felicità e ad un sorriso ne risponde un altro e poi un altro e un altro ancora.

Ecco perché la felicità non è un’opzione. Non è solo tua, ma è uno straordinario bene condiviso.

Sei sicuro che questo mondo faccia davvero schifo?

Se sì, mi dispiace, ma ho una brutta notizia: è anche colpa tua.

Ora, però, prova a cambiare la prospettiva. Sei pronto?

Ecco a te la buona notizia: puoi stravolgere la situazione. La tua felicità è anche la mia, quella di chi ti è vicino e lontano, senza alcun grado di separazione. E’ la tua buona occasione di trasformare questo mondo in un posto migliore.

Il prezzo di un’impresa tanto grande è davvero minimo.

Perché la felicità non è facile, ma non è nemmeno un’opzione.

È solo un grande, immenso atto di responsabilità.