Al verde

Al verde

Qual è la cosa che ti è mancata di più durante la quarantena?

Questo è uno dei leitmotiv delle ultime e anomale settimane.

Con l’approssimarsi della fase 2, l’impertinente quesito è stato posto un po’ ovunque: radio, giornali, televisioni, social media. Tutti quanti ci siamo trovati a definire una priorità, la prima esigenza di cui siamo stati privati dall’avvento del virus. 

Anche se non credo sia una bella domanda da porre – è un po’ come chiedere a un bambino “Vuoi più bene al papà o alla mamma?” – io una risposta l’ho avuta ben chiara dal primo istante.

I piedi nudi nell’erba.

È un bisogno primordiale che ho fin da piccola. Per mia immensa fortuna, ho sempre avuto a disposizione un giardino e per me era normale tuffarmici dentro e respirare il profumo della terra. Ora che abito in un appartamento in città, il prato di mia mamma e quello dei miei suoceri sono il rifugio necessario per me e per i miei piedi. 

A dire il vero non ho alcuna esclusiva su questa necessità, anzi, è l’essenza di qualsiasi essere umano. Chi non ha potuto coltivare la buona abitudine di toccare la natura con mano, forse ne avverte meno il bisogno quotidiano, ma se iniziasse a rotolarsi in un prato, non potrebbe far altro che apprezzarne l’enorme beneficio.

Si chiama biofilia e fa parte di ciascuno di noi.

Letteralmente, biofilia è amore per la vita e riassume un principio coniato da Edward Wilson, biologo evoluzionista di inizio Novecento. Secondo lo studioso, l’uomo ha origine dalla natura e ne è parte integrante, per questo ha un bisogno innato di restare in connessione con essa. Sdraiarsi in un prato, immergersi in un bosco, respirare il profumo della terra sono necessità di ogni essere vivente e privarsene può generare importanti squilibri sia al corpo che allo spirito.

Non è un caso se il legame tra natura e salute è il fil rouge di tutte le discipline olistiche che interpretano l’uomo come una parte del tutto e un insieme inscindibile di corpo, mente e spirito. 

In Giappone l’immersione necessaria dell’uomo nella natura prende forma nello shinrin-yoku, una pratica molto diffusa che prevede lunghe camminate nelle foreste per stimolare i cinque sensi.

Al verde Pillole Concezionali Foresta

Foto di Gustav Gullstrad

Più del 68% della terra del Sol Levante è ricoperta da foreste ed è qui che secondo le religioni principali del paese – shintoismo e buddhismo – risiedono spiriti e divinità.

Camminare in un bosco ha qualcosa di magico e portentoso. 

La sensazione immediata è di sentirsi al sicuro, a proprio agio. Non si può dire lo stesso per la città eppure è proprio qui che trascorriamo gran parte della nostra vita. Quando ci immergiamo nella natura, sentiamo sempre la sensazione di essere nel posto giusto. 

E in effetti è proprio così.

Ne ho avuto la conferma proprio ieri quando, finalmente, sono andata a trovare mia mamma. In macchina, tra una curva e l’altra, ho tirato giù il finestrino e respirato a pieni polmoni il profumo dell’aglietto selvatico misto a quello dell’erba appena tagliata. Il sole danzava tra gli alberi e il cielo sedeva tranquillo sulle colline. Scesa dalla macchina, ho sfilato in un istante scarpe e calze e affondato i piedi nella terra.  

Quello era il mio posto. Era proprio lì che dovevo stare. 

Hai presente quella sensazione di equilibrio perfetto? Quando sai che nulla ti potrebbe scalfire perché sei lì, piantato come un albero tra la terra e il cielo? Ecco, esattamente così.

Mi sono sdraiata nel prato lasciando che le formiche passeggiassero su di me. Negli occhi solo il cielo senza orizzonte e nelle orecchie il fruscio dei fili d’erba che si fanno spazio.

Avrei potuto stare lì per ore, ma è bastato qualche minuto per restituirmi l’energia scemata nelle ultime settimane. 

Al mio rientro in città ho portato con me qualche fiore colorato e alcune foglie di menta e melissa per il decotto. Ora la casa profuma di più e tra le mura si sta meglio. 

Forse coglierò l’occasione per stimolare quel pollice verde che non ho mai avuto, o forse mi limiterò a osservare la mia pianta di aloe che cresce e si riproduce nonostante le cure discutibili. 

Una cosa è certa, però: c’è una lettura positiva dell’espressione essere al verde e gettandosi in un prato ci si può sentire in un attimo più ricchi che mai.

Al verde Pillole Concezionali Prato

Foto di Fauzan Saari